16 ago 2009

KRAFTWERK “Musica classica elettronica”



“Düsseldorf, la città in cui viviamo, è il centro della più grande zona industriale tedesca. La nostra musica è quella della realtà urbana, con i ritmi e i suoni che producono le fabbriche, i treni e le automobili. Lavoriamo in questo contesto e ne siamo influenzati, come degli operai della musica, per otto – dieci ore al giorno nel nostro studio di registrazione. Amiamo i computer e le macchine che noi stessi ci siamo costruiti, con esse abbiamo una relazione semi-erotica.”
Ma chi sono questi pazzi? Qualcuno a questo punto si starà chiedendo!
Sono Ralf Hutter e Florian Schneider, due dei musicisti più importanti del nostro secolo.
Nel 1970, avendo concluso da poco gli studi classici, questi due giovani di belle speranze, allievi di Stockhausen, dirigono già una formazione denominata Organisation della quale fanno parte anche tre percussionisti.
“Tone float” è l’unica opera data alle stampe, caratterizzata da timide sperimentazioni elettroniche sovrastate da un potente tappeto percussivo, naturalmente con potenzialità commerciali nulle.
Inizia la costruzione del mitico Kling Klang Studio, che impegna tutte le loro risorse umane ed economiche, partendo da qualche vecchio registratore, alcune drum-machines e svariati aggeggi elettronici, fino a diventare il cuore pulsante del progetto Kraftwerk.
I primi due album semplicemente contraddistinti dai numeri 1 e 2, si inseriscono nella emergente scena elettronica tedesca denominata kraut-rock della quale fanno parte i Tangerine Dream, poi nella corrente dei “corrieri cosmici”, ma anche Klaus Schulze, gli Ash Ra Temple, i Popol Vuh, i Kluster ed altri.
“Ralf & Florian” del 1973, ha ottime recensioni dalla stampa internazionale, ma è un lavoro di transizione, perché soltanto quando rumori e melodie si fondono, e dalla sperimentazione più intransigente esce fuori uno spiraglio pop, può nascere un disco imperdibile come “Autobahn”, e poi accade che l’inserimento in formazione di due strumentisti, Klaus Roeder e Wolfgang Flur, nonché del grafico e autore di testi Emil Shult imprime un’accelerazione esponenziale all’attività del gruppo di Düsseldorf.
Innanzi tutto firmano un contratto con la EMI che assicura una distribuzione capillare dei loro prodotti, in grado di raggiungere il numero crescente di fans sparsi in tutto il mondo, si moltiplica l’attività concertistica (grande l’idea di far suonare i manichini!) le radio programmano continuamente questa nuova musica tecnologica; il successo è raggiunto e destinato ad aumentare con i successivi “Radioactivity” (1975) “Trans Europe Express” (1977) e “The man machine” (1978).
Una menzione particolare merita lo splendido “Computer world” del 1981, un gioiello di tecnica e fantasia, una grande lezione di stile per tutti quei musicisti, e sono tanti, che si dilettano con l’elettronica di consumo.
Chiudo citando “Electric cafè” (1986) “The mix” (1991) e “Tour de France” (2003) ad oggi l’ultimo album contenente materiale parzialmente nuovo pubblicato, non si contano invece i cd singoli e mix vari.
Attenzione, Ralf e Florian non hanno interrotto l’attività live.
Auf Wiedersehn!


per scaricare ed ascoltare lo speciale dedicato ai Kraftwerk
LINK TO DOWNLOAD:

http://www.megaupload.com/?d=XWHLH64P


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