10 lug 2009

SANTANA: “L’anima latina del Rock”



Carlos Santana e le inconfondibili note della sua chitarra capaci di fondere le matrici rock, blues, jazz e afrocubane nel cosiddetto “latin-rock”, hanno da oltre 30 anni un posto di primissimo piano nell’olimpo della musica.
Nato nel Messico ad Autlan il 20 Luglio 1947 con la musica nel sangue, sin da ragazzo suona il blues in diversi gruppi locali.
Nel 1966 si trasferisce con la famiglia a San Francisco, dove conosce tutti i musicisti della nascente scena californiana: Jefferson Airplane, Grateful Dead, Quicksilver, Janis Joplin, Crosby Stills Nash & Young, Paul Butterfield ed altri.
E’ Mike Bloomfield che una sera lo invita a suonare in una jam-session sul palco del Fillmore, il noto locale gestito da Bill Graham; all’imprenditore basta poco per rendersi conto dell’incomparabile talento del giovane chitarrista e fiutato l’affare gli propone di formare un gruppo e ne diviene il manager.
Il 16 Agosto 1969 a Woodstock nella “tre giorni di pace, amore e musica” i Santana eseguono il brano “Soul sacrifice”, ottenendo un successo senza precedenti che istantaneamente li proietta nella ristretta cerchia delle rock-star.
Questa è la prima formazione: alla batteria Mike Shrieve, al basso Davis Brown, alle tastiere Gregg Rolie, alle percussioni Josè “Chepito” Areas e Mike Carabello, alla chitarra naturalmente il leader Carlos Santana.
“Santana” (1969) “Abraxas” (1970) e “Santana III” (1971) sono dischi con un successo enorme, brani classici come “Samba pa ti” , “Oye como va” , “Black magic woman” divengono hit internazionali richiestissimi e puntualmente eseguiti nei concerti.
L‘enorme peso del successo, però, gioca un brutto scherzo alla formazione, all’interno inizia a circolare la droga, il leader si sente abbandonato dagli altri e dopo aver inciso un disco solista con Buddy Miles, chiama a sè nuovi musicisti di ispirazione jazzistica per la pubblicazione del capolavoro “Caravanserai” (1972) osannato dalla critica.
L’anno seguente Carlos Santana è nuovamente alla ricerca di nuove collaborazioni, con l’amico John Mc Laughlin, anche lui eccelso chitarrista, registra l’album “Love devotion and surrender”; è il momento della conversione spirituale, sotto la guida del guru Sri Chinmoy, adotta il nome di Devadip (Luce di Dio) nella dottrina orientale.

“… Ora so quel che voglio davvero: disciplina. Avevo bisogno di un maestro che mi insegnasse a vivere. Denaro, potere, successo: questi sono giocattoli, grazie a lui ho potuto rifiutarli ..”.


Di questo periodo sono “Welcome” e “Borboletta” (1974) e il fondamentale album triplo “Lotus” registrato in Giappone (1975).
Moltissimi fantastici strumentisti si avvicendano al fianco di Carlos Santana in questo periodo: il bassista Stanley Clarke, il tastierista Tom Coster, il pianista Richard Kermode, il cantante Leon Thomas, il percussionista Armando Peraza, Airto Moreira, Flora Purim ed altri.
Nel 1976 la pubblicazione di “Amigos” segna il ritorno alla musica ballabile, più immediata, che il grosso pubblico sembra apprezzare, la canzone “Europa” riesce a bissare i fasti di “Samba pa ti” e si tratta in effetti di un ritorno per i Santana nelle alte sfere delle classifiche di vendita.
Ottimo è il doppio “Moonflower” (1977) in parte live con la rivisitazione dei classici “Oye como va” e “Black magic woman” del proprio repertorio e le cover di “Well all right” dei Blind Faith, “Dealer” dei Traffic e “She’s not there” degli Zombies.
Durante tutti gli anni ’80 Carlos ”Devadip” Santana si divide tra il gruppo e l’attività di solista, pubblicando diversi album decorosi che tuttavia non hanno il riscontro di pubblico dei lavori del decennio trascorso, anche se nei concerti dal vivo il successo rimane immutato.
Nel 1990 Santana, dopo la morte del suo manager Bill Graham abbandona la Columbia e fonda la propria etichetta discografica tesa a valorizzare talenti sconosciuti, musicalmente le scarse opere date alle stampe poco aggiungono a quanto già espresso nel passato.
“Supernatural” (1999) riporta i Santana agli antichi fasti, disco campione di incassi, deve la sua fortuna all’idea dei duetti, infatti in ogni canzone si alterna in qualità di ospite un cantante o musicista famoso che contribuisce a dare quel tocco in più, tra gli altri figurano Eric Clapton, Dave Matthews, Rob Thomas e Manà (sua la voce in “Corazon espinado”).
Chiudiamo riportando un suo pensiero:

“…La buona musica sgorga dal cuore, non dalla mente. Un musicista attraverso le note ed i suoni, può toccare ogni singola cellula di chi lo ascolta, è il linguaggio del cuore….”

Viva Santana!


per scaricare ed ascoltare lo speciale dedicato ai Santana
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